Itinerari
La pianura alluvionale costiera del Fiume Sele
di Francesco Prinetti
Lunghezza percorso: lorem
Dislivello: lorem
La pianura alluvionale costiera del Fiume Sele, situata lungo il bordo tirrenico, nel settore sud-orientale della Campania, presenta una miriade di luoghi geologici che ne testimoniano la sua particolare evoluzione paleogeografica. Ad un paesaggio praticamente piatto, si alternano lievi e blande ondulazioni, in cui vi affiorano le sabbie dei cordoni dunari e delle paleospiagge dell’ultimo periodo della storia geologica: il Quaternario. Gli affioramenti di sabbie eolico dunari e di paleospiagge di S.Cecilia (STOP 1) testimoniano che circa 100.000 anni fa il mare si inoltrò a circa 4 km più all’interno dell’attuale posizione, mentre gli omologhi affioramenti degli ultimi 6000 anni sono situati a circa 1,5 km e sono visibili lungo tutta la falcata marittima della piana del Sele. Questi ultimi in più punti sono soggetti all’erosione marina attuale, prevalentemente dovuta ad un deficit di materiale sedimentario che i fiumi dovrebbero portare al mare, a causa delle forti antropizzazioni che questi hanno subito (dighe, estrazioni di inerti, alvei con sponde cementizie, ecc.) ed in secondo luogo ad opera dell’odierno innalzamento del livello marino causato dal noto riscaldamento globale del pianeta terra. Nella parte meridionale della Pianura invece sono presenti i depositi di origine chimica della Piana di Paestum (i travertini) (STOP 2). Su uno di questi piastroni di travertino fu fondata l’antica città di Poseidonia-Paestum, la quale più volte è stata interessata da incrostazioni travertinose che ne hanno sia permesso la conservazione che alimentato il suo decadimento storico-culturale. Tali deposizioni di travertino sono dovute alla presenza del corso d’acqua del Capodifiume, un fiume le cui acque sono ricche di carbonato di calcio, e le cui scaturigini sono situate lungo il bordo interno meridionale della pianura e che oggi ospitano una bellissima area naturalistica
Proseguendo verso Roccadaspide, si risalgono le colline flyschoidi e le dorsali carbonatiche mesozoico-terziarie, retrostanti la piana, e si torna indietro anche nella scala del tempo.
In corrispondenza del rilievo di Tempalta sono esposte diverse decine di metri di ‘argille scagliose’, una successione bacinale del dominio sicilide, di età cretacico-eocenica, ampiamente presente nelle catene orogeniche perimediterranee (STOP 4a). Lungo il versante settentrionale del M. Soprano affiorano spessi strati di calcari della Formazione di Cerchiara-Roccadaspide – una successione sedimentaria di rampa carbonatica del Miocene inferiore – diffusamente utilizzati come pietre ornamentali e da costruzione .
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